John Cage a Lascia o raddoppia?
(Milano, 1959)

John Cage a Lascia o raddoppia? (Radiocorriere-Tv n°7, febbraio 1959)

Didascalia: Di John Cage, più che la micologia, è nota la passione per la musica "concreta", quella che dal passaggio di un treno o da un volo di campane trae una sinfonia. Per la rubrica Rumori Quotidiani John Cage ha messo su un complesso formato da un pianoforte, due radio, un frullatore, un innaffiatoio, un fischio, un gong, un bollitore (dal Radiocorriere-Tv n°7, 15-21 febbraio 1959)

C'è una gran confusione attorno la partecipazione di John Cage, in qualità di micologo, al quiz televisivo Lascia o raddoppia? condotto da Mike Bongiorno. John Cage si trovava a Milano ospite di Luciano Berio che lavorava allora nello Studio di Fonologia della RAI (dove si occupava di ricerche nel campo dei suoni).
Sylvano Bussotti, Umberto Eco, Bruno Maderna, Roberto Leydi, Marino Zuccheri, Peggy Guggenheim e la moglie di Berio, Cathy Berberian, affiancavano Cage in quei giorni (tra la fine del 1958 e l'inizio del 1959) e, secondo alcune voci non confermate, a causa dei legami con la RAI di qualcuno tra questi personaggi, si dice che non solo riuscirono a far sì che Cage fosse selezionato per il quiz, ma che trafugarono le domande del quiz stesso affinché potesse vincere l'intero montepremi di 5 milioni di lire (Cage in quel momento era pressoché nullatenente). Considerando la statura del personaggio Cage tuttavia, ciò sembra abbastanza improbabile.

Comunque, durante le sue cinque apparizioni allo show Cage intrattenne il pubblico con le sue strane composizioni (più precisamente Amores, Water walk e Sounds of Venice). Al pubblico fu continuamente ricordato infatti che Cage fosse un compositore americano di Stony Point (vicino New York), sebbene Bongiorno scherzasse un po' con lui riguardo i suoi pezzi musicali non convenzionali. Purtroppo non è rimasto alcun reperto video a testimonianza di questo curioso episodio (sembra che sia andato perduto o persino distrutto nonostante qualcuno dica sia andato in onda durante una trasmissione notturna qualche anno fa). Nell'anno seguente, il 1960, Cage avrebbe poi riproposto uno dei brani eseguiti in Italia (Water walk) durante il quiz nello show americano I've got a secret il cui video potete trovare qui (curiosamente, tre anni più tardi John Cale fu protagonista allo stesso programma a causa della sua partecipazione ad un'iniziativa promossa da Cage: la prima esecuzione integrale di Vexations di Erik Satie in cui dodici pianisti tra cui Cale si alternarono al pianoforte per oltre 18 ore; questo il video).

Da qualche parte ci dovrebbe essere un nastro audio – da cui la trascrizione del dialogo di chiusura tra Cage e Bongiorno è stata tratta e che include sia il botta e risposta del quiz vero e proprio, che il simpatico siparietto al momento del congedo di Cage quando Bongiorno si augurava che Cage rimanesse in Italia e che la sua musica se ne andasse via contrariamente a quanto invece gli aveva detto Cage – ma non è ancora spuntato fuori. Questa trascrizione apparve per la prima volta nel numero dell'ottobre 1975 della rivista musicale Gong per poi riapparire successivamente in altri testi italiani su Cage.

John Cage a Lascia o raddoppia? (video?)

Didascalia: Mike Bongiorno e John Cage: che la foto sia stata ricavata dal video?

Tuttavia esistono diverse fotografie. Alcune provengono dalla rivista Radiocorriere-Tv che era solita riportare settimanalmente le vicende del quiz come riportato più in basso. Ve n'è una in particolare (vedi foto sopra) in cui un attonito Bongiorno fissa perplesso l'inusuale apparato strumentale di Cage. Questa a sinistra invece sembra provenire dal fantomatico video che non si riesce più a trovare.

Altre foto apparvero sul quotidiano La Stampa di Torino in cui erano presenti le simpatiche cronache delle puntate del quiz. Grazie all'archivio online del giornale (www.archiviolastampa.it) ho potuto finalmente stabilire quando Cage partecipò effettivamente al quiz, solitamente in onda i giovedì sera. Cage fece la sua prima apparizione il 29 gennaio 1959 e poi ritornò il 5, 12, 19 e 26 febbraio per la puntata finale. Qui sotto ho elencato in ordine cronologico gli estratti più significativi degli articoli de La Stampa da cui si può capire come fu accolto e di quale considerazione godesse Cage in Italia allora.

Dopodiché ho provveduto a raccogliere il materiale fotografico e i testi pubblicati sui numeri del Radiocorriere-tv del periodo interessato, materiale che potete trovare più in basso cliccando qui.

In tempi più recenti, grazie al nuovo Archivio Storico del Corriere della Sera (che ringrazio per la gentile concessione alla pubblicazione su questo sito del materiale ivi trovato) ho potuto recuperare ulteriore materiale che testimonia la presenza vincente di John Cage al quiz televisivo.

Nel 2018 è apparsa una foto di un John Cage concentrato in cabina durante una puntata di Lascia o raddoppia. Essa proviene dall'archivio dello Studio di Fonologia Rai adesso gestito dall'Associazione culturale NoMus.

John Cage in cabina (Archivio Studio di Fonologia Rai)

Didascalia: John Cage in cabina durante una puntata di Lascia o Raddoppia, 1959 [foto proveniente dall'Archivio dello Studio di Fonologia Rai]

E a conferma che la foto più in alto sia un'istantanea fatta allo schermo televisivo - notare la curvatura agli angoli, probabilmente un vecchio schermo - ecco due nuove fotografie dalla John Cage Collection, un importante archivio di materiali di John Cage della Northwestern University (Evanston, Illinois).

Nella prima foto a sinistra si vede Cage impegnato durante l'esecuzione di un suo brano, forse Water Walk. Nella seconda fotografia a destra, un sorridente Cage con il conduttore Mike Bongiorno. Sarebbe interessante sapere la fonte delle fotografie, probabilmente qualcuno che sapeva della sua partecipazione al quiz, magari proprio qualcuno tra coloro si dice lo avesse aiutato a venire selezionato.

John Cage in azione [John Cage Collection della Northwestern University (Evanston, Illinois

Didascalia: John Cage alle prese con una sua composizione [John Cage Collection, Northwestern University]

John Cage con Mike Bongiorno [John Cage Collection della Northwestern University (Evanston, Illinois)]

Didascalia: John Cage e Mike Bongiorno [John Cage Collection, Northwestern University]

Ringrazio John Green che mi ha indicato come reperire le foto, Alan Akers della biblioteca della Northwestern University per la concessione delle fotografie e la John Cage Trust per il permesso di diffusione.

Nel giugno del 2020 un'altra preziosa risorsa, l'Archivio Storico Intesa Sanpaolo che ringrazio per il permesso di utilizzo e condivisione del proprio materiale, ha contribuito in modo significativo alle testimonianze fotografiche della partecipazione di Cage al quiz con ben sei nuove fotografie tratte dalla prima e ultima apparizione del compositore, il 29 gennaio e il 26 febbraio 1959 rispettivamente. Si noti le foto del 29 gennaio con Cage seduto dietro al pianoforte in procinto di suonare il suo brano per piano preparato Amores.

John Cage al pianoforte a Lascia o Raddoppia? (#1), 29 gennaio 1959 (Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo)

Didascalia: John Cage al pianoforte a Lascia o Raddoppia? (#1), 29 gennaio 1959 [foto di Lorenzo Pizzamiglio, Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo]

John Cage al pianoforte a Lascia o Raddoppia? (#2), 29 gennaio 1959 (Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo)

Didascalia: John Cage al pianoforte a Lascia o Raddoppia? (#2), 29 gennaio 1959 [foto di Lorenzo Pizzamiglio, Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo]

John Cage in studio con Mike Bongiorno a Lascia o Raddoppia? (#1), 29 gennaio 1959 (Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo)

Didascalia: John Cage in studio con Mike Bongiorno a Lascia o Raddoppia? (#3), 29 gennaio 1959 [foto di Lorenzo Pizzamiglio, Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo]

John Cage in studio con Mike Bongiorno a Lascia o Raddoppia? (#2), 29 gennaio 1959 (Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo)

Didascalia: John Cage in studio con Mike Bongiorno a Lascia o Raddoppia? (#4), 29 gennaio 1959 [foto di Lorenzo Pizzamiglio, Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo]

John Cage in studio con Mike Bongiorno a Lascia o Raddoppia? (#5), 26 febbraio 1959 (Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo)

Didascalia: John Cage in studio con Mike Bongiorno a Lascia o Raddoppia? (#5), 26 febbraio 1959 [foto di Emilio Bianchi, Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo]

John Cage in cabina a Lascia o Raddoppia? (#6), 26 febbraio 1959 (Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo)

Didascalia: John Cage in cabina a Lascia o Raddoppia? (#6), 26 febbraio 1959 [foto di Emilio Bianchi, Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo]

Rassegna stampa John Cage a Lascia o raddoppia?, 1959

Estratti da La Stampa

da La Stampa di venerdì 30 gennaio 1959, n°26, pag. 4:

Secondo concorrente: il signor John Cage, di New York, compositore ed esecutore di strane musiche avveniristiche. Il Cage si è seduto ad uno speciale pianoforte modificato nell'interno con viti, chiodi ed elastici e ne ha ricavato inusitati accordi: il pezzo era intitolato Amores e sembrava una marcia funebre. L'americano si presentava sui funghi velenosi e commestibili. Nessuna esitazione, promosso con facilità.
Un'ottima impressione ha pure lasciato, come si è detto, americano John Cage, appassionato di funghi. L'allampanato concorrente ha detto di avere cominciato a studiare i funghi quando andava a passeggio per i boschi, attorno alla sua casa nei pressi di New York; ora si trova in Italia per tenere alcuni concerti di musica sperimentale e al pianoforte, opportunamente ritoccato, si esibisce in una sua stranissima composizione fatta di cupi rimbombi, di strida e di squilli acuti.



da La Stampa di giovedì 5 febbraio 1959, n°31, pag. 6:

...Il secondo numero d'attrazione nella edizione di questa sera del telequiz, è l'americano John Cage, che pare un incrocio tra un giocatore di baseball e un marine. Cage giunto da poco in Italia per dare alcuni concerti della sua musica sperimentale, tempo addietro è stato una specie di istituzione nei circoli universitari di New York. Ovunque egli arrivasse, gli studenti dai capelli tagliati alla Jerry Lewis e le loro compagne in blue jeans, abbandonavano il pacco dei libri e si raggruppavano Intorno a un juke-box.
Qui Cage dava la misura delle sue incredibili possibilità: strabuzzava gli occhi in una smorfia di comico disappunto, allargava le smisurate braccia e apriva la bocca lasciandone uscire strani suoni gutturali. Attorno a lui i giovani danzavano felici, abbandonandosi al ritmi del rock and roll. La interminabile fìgura di Cage, le sue gambe alla Gary Cooper, assumevano aspetti fantastici, riuscivano a creare una scena concepibile soltanto in un clima americano. A Lascia o raddoppia John Cage non ha ancora mostrato tutto se stesso: è un personaggio che una volta esploso, è difficile da contenere.
Una volta si tirò dietro tutta la banda degli studenti per le strade di New York, arrischiando una fantasiosa imitazione di quello che doveva essere il jazz al primordi: soltanto l'intervento della polizia riuscì a frenare gli scatenati paladini di Cage. Probabilmente l'americano mostrerà le sue possibilità questa sera quando si esibirà nel suo già annunciato concerto di musica sperimentale. Maria Camorali e John Cage, affrontano questa sera il quesito da 640 mila lire.



da La Stampa di venerdì 6 febbraio 1959, n°32, pag. 4:

Conquista le 640 mila lire l'americano John Cage, compositore di musiche avveniristiche e conoscitore di funghi. Prima di entrare in cabina, esegue un concerto intitolato Rumori quotidiani. Strumenti: un pianoforte (scarsamente adoperato), due radio, un frullatore, un innaffiatolo, una tinozza, un piccolo petardo, un fischio; un gong ed altri aggeggi strani. Risultato: un baccano carnevalesco. Il pubblico accetta lo scherzo e applaude.



da La Stampa di venerdì 6 febbraio 1959, n°32, pag. 6:

John Cage e Mike Bongiorno (La Stampa, 6 febbraio 1959)

Didascalia: L'americano John Cage, compositore di musiche avveniristiche e conoscitore di funghi, esegue un concerto intitolato Rumori Quotidiani con strumenti e strani aggeggi (da La Stampa, venerdì 6 febbraio 1959, pag. 6)

Prima di affrontare la domanda da 640 mila lire – che ha poi superato con estrema disinvoltura – John Cage si è esibito in un concertino di musica sperimentale da lui espressamente composta per i telespettatori italiani. Il brano, se così si può chiamare, s'intitolava: Passeggiata sull'acqua (Water walk). Per eseguirlo il fantasioso americano ha usato: un bollitore, una vaschetta da bagno colma d'acqua, un frullatore, un giocattolo a forma di pesce, un petardo, un inaffiatoio, una bottiglia di seltz, un mazzo di rose, un fischietto, un paio di apparecchi radio. Quello che ne è uscito è facilmente immaginabile. Sembra che John Cage abbia intenzione di ripetere il brano in tutte le città italiane dove si recherà per eseguire dei concerti. Poi – ha detto scherzosamente l'americano fra le quinte – potrò sicuramente avviarmi al commercio degli ortofrutticoli.



da La Stampa del 12 febbraio 1959, n°37, pag. 6:

John Cage (La Stampa)

Didascalia: L'americano John Cage (da La Stampa, giovedì 12 febbraio 1959, pag. 6)

Per 1 milione e 280mila lire sono in gara due concorrenti: Vincenzo Maccarone per l'operetta e il compositore americano John Cage per i funghi. Il giovane americano dalle lunghe gambe e dal sorriso aperto anche questa sera conta di esibirsi in un brillante a solo (egli è un compositore abbastanza apprezzato nella sua cerchia familiare, versato nei ritmi della musica moderna). Giovedì scorso ha ottenuto un successo personale: il suo strano concerto ha divertito il pubblico dei telespettatori.



da La Stampa di venerdì 13 febbraio 1959, n°38, pag. 4:

Ultimo concorrente vittorioso: l'americano John Cage, autore di musiche avveniristiche: una macchietta ormai sfruttata che non dice più nulla.



da La Stampa di venerdì 13 febbraio 1959, n°38, pag. 6:

Poi c'è stato il Gran finale con l'americano John Cage ohe sa tutto sui funghi. Cage, dopo avere annunciato che al suo ultimo concerto, tenuto la settimana scorsa a Padova, c'erano 180 spettatori, ha presentato una spiritosa registrazione della sua ultima esibizione a Lascia o raddoppia. È stata soprattutto una divertente presa in giro di Mike Bongiorno che si è udito esclusivamente esclamare: Ho capito... ho capito. A Cage è stata chiesta la misura in micron di un fungo dal nome incomprensibile, e l'americano, dopo aver riflettuto pochi secondi, ha risposto preciso: Dai 12 ai 15 micron.



da La Stampa di giovedì 19 febbraio 1959, n°43, pag. 6:

John Cage e Peggy Guggenheim (La Stampa)

Didascalia: L'americano John Cage a Venezia ospite di Miss Peggy Guggenheim, nota nel mondo artistico per sua vasta collezione di quadri e sculture (da La Stampa, di giovedì 19 febbraio 1959, pag. 6)

Domanda da 2 milioni e 660 mila lire: l'americano John Cage, esperto di funghi (che certamente si esibirà in un altro concertino della sua cosiddetta musica sperimentale).



da La Stampa del 20 febbraio 1959, n°44, pag. 4:

Altra fiacca puntata di Lascia o raddoppia. Personaggi: ...e John Cage, l'americano compositore di musiche avveniristiche (quinto promosso).



da La Stampa di giovedì 26 febbraio 1959, n°49, pag. 4:

Sul traguardo finale dei 5.120.000 sono ormai giunti Vincenzo Maccarone, dì 45 anni, funzionario dello Stato, da Roma, per la storia dell'operetta, e John Cage, di 46 anni, compositore, di Stony Point che sa tutto sulla micologia.



da La Stampa di giovedì 26 febbraio 1959, n°49, pag. 6:

Il clou della serata sarà la prova finale del compositore americano John Cage, esperto di funghi. Anche questa sera il cittadino statunitense, ormai noto in tutta Italia per i suoi stravaganti concerti, si esibirà in un altro exploit musicale.



da La Stampa di venerdì 27 febbraio 1959, n°50, pag. 6:

John Cage in cabina (La Stampa, 16 maggio 1984)

Didascalia: John Cage in cabina, particolare (da La Stampa, giovedì 16 maggio 1984)

Anche ieri sera, nonostante la presenza di una splendida esordiente e il brillante finale dell'americano John Cage, la trasmissione non ha avuto uno spunto di vivacità...
...Molto più deciso è apparso l'americano John Cage, profondo conoscitore di funghi. Alla prima domanda Cage ha dovuto completare la chiave analitica delle poliporacee (una specie di funghi, crediamo) da cui erano stati cancellati quattro nomi. Il concorrente lo ha fatto senza difficoltà, così come ha saputo precisare, subito dopo, il nome scientifico, il colore, la forma, la lunghezza e la larghezza di un fungo che gli è stato mostrato in fotografia.
L'ultima domanda, quella che dava libero accesso ai cinque milioni, ha messo a dura prova anche il sangue freddo e i nervi saldi dell'americano. John Cage doveva pronunciare i nomi dei ventiquattro generi di agarici a spore bianche. Ventiquattro domande in una, praticamente: un quesito da fare tremare le vene e i polsi anche al più grande esperto del ramo. John Cage, invece, sia pure sudando un poco, li ha detti tutti in fila, rapidamente enunciandoli per ordine alfabetico. Un trionfo. Fra gli applausi l'americano ha poi ringraziato i funghi e tutti gli italiani.

John Cage in azione (La Stampa, 21 agosto 1980)

Didascalia: John Cage durante una sua performance sul palco di Lascia o Raddoppia. Probabilmente si tratta del pezzo Sounds of Venice (da La Stampa, giovedì 21 agosto 1980)

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Estratti dal Corriere della Sera e dal Corriere d'Informazione

Corriere della Sera, pag 6, 18 gennaio 1959:

La RAI-TV ha comunicato i nomi dei debuttanti della prossima puntata di Lascia o raddoppia“. Essi sono: Antonietta Raule, di Rovigo, commessa (Don Chisciotte), John Cage di Nuova York, compositore (micologia)...


Corriere della Sera, pag 6, 22 gennaio 1959:

... stasera dovremmmo vedere davanti alle telecamere alcuni di questi candidati: la signorina Antonietta Raule di Rovigo che risponde sul Don Chisciotte di Cervantes, il compositore americano John Cage, che ha scelto di parlare sui funghi...


Corriere d’Informazione, pag 9, 22-23 gennaio 1959:

All’Ambrosianeum il Club internazionale universitario ha presentato un concerto di musica moderna, se il termine è applicabile al caso. Erano di scena con John Cage musicisti come La Rosa, Hidalgo, Marchetti e altri. Applausi e proteste del pubblico in sala.


Corriere della Sera, pag 6, 29 gennaio 1959:

Tre nomi di debuttanti Lascia o raddoppia, nomi in parte già allineati sul ruolino la settimana scorsa. Il compositore americano John Cage, allievo di Schoenberg, e considerato una delle figure più interessanti della musica moderna, ha scelto le vesti del micologo, dell’esperto di funghi, e tuttavia per qualche minuto riprenderà la vocazione principale eseguendo un brano di un suo concerto prima di affrontare le domande.


Corriere della Sera, pag 6, 30 gennaio 1959:

Meno vivace e divertente è la prova del secondo concorrente, il compositore americano John Cage, ma la colpa in la verità, non è stata sua: ma nel suo stento italiano o nel suo rapido inglese i nomi latini delle varie specie di funghi (già piuttosto ostici al profano) subivano deformazioni così traditrici, da rendere alquanto difficile al telespettatore comune seguire davvicino la prova, tramutata alla fine in una sorta di dialogo in gergo fra Bongiorno e il concorrente.

Ma almeno divertente o più rispettosamente, curioso è stato il preludio alle domande. Il signor Cage è un compositore di musica sperimentale, per la quale occorrono, tra l’altro, viti e bulloni da inserire fra le corde di un piano normale per alterarne i suoni. Difatti il signor Cage ha eseguito un suo pezzo intitolato Amore su uno strumento così condizionato, dal quale la musica usciva con un timbro acido e sfuggente piuttosto singolare

Bongiorno ha detto subito che tale genere di esecuzione gli ricordava unicamente un pianoforte scordato, noi più prudenti in materia di estetica, ci riserveremo il giudizio. Comunque il signor Cage, un giovanotto alto, dal viso forte e segnato da righe profonde come cicatrici sulle guance (un viso da cinema hollywoodiano) non ha perso per nulla il suo aplomb. Pare che fra gli strumenti inconsueti da lui usati ci siano anche secchi d’acqua da versare a tempo debito: potremo farci una più chiara idea di questa musica da vedere (come ha precisato Cage) la volta prossima.


Corriere d’Informazione, pag 9, 30 gennaio 1959:

Regolare l’esordio dell’altro debuttante, il compositore John Cage, di Stony Point (Nuova York), appassionato a tempo perso di micologia. Il signor Cage, allievo di Schoenberg, ha dato, extra, un saggio della sua musica, poco convincendo Mike Bongiorno e poco anche il pubblico in sala.


Corriere della Sera, pag 6, 5 febbraio 1959:

Sempre per 640 mila lire entra in cabina il compositore americano John Cage, che risponde sulla micologia. Abbiamo già osservato, senza voler fare torto ai competenti in materia di funghi, che generalmente queste prove appaiono piuttosto sbiadite al pubblico, che non riesce a farsi un’idea sua, una convinzione precisa, condizione indispensabile per ogni curiosità o ogni polemica; dippiù, le diapositive di varie specie di funghi non offrono grandi risorse spettacolari. Il meglio è ancora dato dal concorrente, un americano dinoccolato e imperturbabile anche di fornte all’evidente riprovazione manifestata da Mike Bongiorno nei confronti della sua musica sperimentale a base di viti e bulloni. Il signor Cage ha promesso per stasera un saggio di esecuzione in cui saranno messi a profitto, pare, anche recipienti pieni d’acqua.


Corriere della Sera, pag 6, 6 febbraio 1959:

La faccia gaia, o perlomeno stravagante, della serata l’ha fornita un altro dei concorrenti a quota 640 mila, il compositore americano John Cage, esperto di micologia. Il suo merito spettacolare maggiore non è stato tanto di aver risposto esattamente a Bongiorno, indicando genere e specie di funghi corallo, quanto di aver eseguito un piccolo concerto di musica sperimentale valendosi di istrumenti non proprio ortodossi. Fra questi strumenti, per dir così, elencheremo: alcuni apparecchi radio (destinati a fornire sibili e miagolii), un sifone di selz, una bagnarola piena d’acqua, un macinatutto, un pesce meccanico (caricabile), un annaffiatoio, un mazzo di rose, una pentola in bollore con valvola di sfogo e relativo sibilo e infine una di quelle ochette di gomma con cui giocano i bambini. Con questi e altri mezzi musicali (gomitate sulla tastiera del pianoforte, ad esempio) il signor Cage ha eseguito una Passeggiata marina.

So bene che in questi casi è fin troppo facile fare dell’ironia: la memoria riportava irresistibilmente alle serate dei futuriste degli intonarumori, d’altro canto in campo estetico il tempo va così in fretta che si rischia sempre di trovarsi sul terreno dell’arte futura senza accorgersene e facendo quindi una bruttissima figura. Bongiorno per conto suo era esterrefatto: il pubblico comunque si è divertito, ha riso e applaudito.


Corriere d’Informazione, pag 9, 6-7 febbraio 1959:

... lisci lisci gli altri due singolisti da 640 mila lire, John Cage (funghi)...


Corriere della Sera, pag 6, 12 febbraio 1959:

Due sono i concorrenti in cabina per 1 milione e 280 mila lire: l’appassionato di operetta Vincenzo Maccarrone e il compositore che sa tutto sui funghi, John Cage. A presentare la domanda al signor Maccarrone sarà stasera la cantante lirica Graziella Sciutti; mentre per quanto riguarda la parte musicale della sua prova, l’esperto di funghi americani non ha bisogno di aiuto. Bongiorno giovedì scorso trasecolava guardando il signor Cage tuffare un mazzo di rose in una vasca o bere un bicchiere d’acqua, gesti promossi improvvisamente a dignità musicale (erano questi, difatti alcuni degli strumenti del concerto). Non si sa che cosa abbia riservato al pubblico di Lascia o raddoppia stavolta questo compositore eterodosso. Forse il lato più divertente della sua esibizione sta nella continua ambiguità nella quale lascia l’animo di chi vi assiste: il signor Cage fa sul serio, gioca o si tiene in bilico sul confine insidioso che corre fra la sincerità e l’autoironia?


Corriere della Sera, pag 6, 13 febbraio 1959:

Due erano in gara per il quesito in cabina da 1 milione e 280 mila lire: l’esperto di operetta Vincenzo Maccarrone e l’uomo dei funghi, il compositore americano John Cage... Il signor Cage prima di entrare in cabina e dare la misura esatta in micron delle spore del boletus edulis, ha fatto ascoltare la sua ultima composizione: un alquanto ironico collage, se così si può dire, di brani della registrazione su nastro magnetico della sua prova di giovedì scorso.


Corriere d’Informazione, pag 9, 13-14 febbraio 1959:

Entrambe i singolisti (per 1 milione e 280 mila lire) hanno suprato la svolta: il signor Maccarrone (operetta) con gli auguri della cantante Graziella Sciutti, il signor John Cage (funghi) facendosi coraggio con un altro concerto di rumorismo. Che se non è stato al brivido come i precedenti, ha avuto il pregio di un centrato humour. Tema: Mike Bongiorno e John Cage. Svolgimento: la caricatura dei medesimi ottenuta sintetizzando su qualche metro di nastro ripetizioni, equivoci e papere dei loro precedenti discorsi al telequiz, sottolineati da stridori e cacofonie. Mike Bongiorno, dicevamo in principio, è stato il primo a sorridere.


Corriere della Sera, pag 6, 15 febbraio 1959:

Alla domanda da due milioni e mezzo sono giunti l’appassionato di operetta Vincenzo Maccarrone e il compositore americano John Cage, che ha scelto la micologia.

...un altro straniero si aggiunge all’elenco già abbastanza nutrito dei concorrenti accorsi a Lascia o raddoppia da fuori d’Italia: è il signor John Cage di Stony Point (Stati Uniti) un compositore che si occupa di funghi.


Corriere della Sera, pag 6, 19 febbraio 1959:

I più avanzati in graduatoria (stasera affronteranno la domanda da due milioni e mezzo) sono l’esperto di operetta Vincenzo Maccarrone che non sembra disposto a lasciarsi sorprendere, e il compositore americano che risponde sui funghi, John Cage. Bongiorno e il signor Cage si sono presi in giro una volta per uno: il primo scherzando sul concerto a base di pentole a vapore e di gomitate sulla tastiera del pianoforte offerto dal concorrente qundici giorni fa; il secondo, perfidamente, ricucendo un nastro elettromagnetico zeppo dei consueti Ho capito di Bongiorno.


Corriere della Sera, pag 6, 20 febbraio 1959:

Molto meno rischiosa la prova, sempre per due milioni e mezzo, del compositore americano John Cage che sa tutto sui funghi e che non ha messo molto tempo per riconoscere fra sette fotografie quella del polipolus frondosus e per dire che si tratta di un fungo mangereccio che cresce sul legno. Ma per quanto riguarda il signor Cage, la curiosità degli spettatori si rivolge piuttosto che alla materia presentata al telequiz, alla musica di cui s’è fatto banditore e soprattutto agli strumenti con cui la esegue. Ieri sera scheirati lungo il proscenio abbiano notato: a) un mollone collegato a un microfono che percosso con un leggero buffetto crepitava come una mitragliatrice, b) un corno da caccia, c) una specie di putipù, d) una caraffa di acqua e vasca supplementare, e) una scopa di saggina, f) un pianoforte, g) un campanaccio, h) due registratori, i) un involto coperto da un lenzuolo che s’è rivelato poi per una gabbia piena di uccelli (e abbiamo elencato solo gli elementi più vistosi). Con questo materiale musicale il signor Cage ha eseguito il suo brano (potremo ancora chiamarlo così?) ispirato a Venezia. Si tratta di una musica che ha bisogno di essere vista oltre che udita: durante l’esecuzione il signor Cage ha infatti acceso e fumato una sigaretta, gesto che evidentemente doveva avere la sua ragione espressiva nel quadro del concerto. Comunque si voglia prendere queste esibizioni, è l’interessato stesso ad alleggerirle di ogni peso polemico. Bongiorno guardando il volto angoloso, quasi sempre aperto al sorriso, del signor Cage, gli ha chiesto: Ma perché ride sempre?. È una situazione spiritosa ha risposto candidamente Cage (o era un candore con un po’ di veleno?).


Corriere della Sera, pag 6, 26 febbraio 1959:

(Stasera due concorrenti al traguardo dei 5 milioni. Sono l’esperto di operetta Vincenzo Maccarrone e l’appassionato di micologia, John Cage)

Il signor Cage è venuto avanti fra il disinteresse di buona parte del pubblico per una materia poco spettacolare e la divertita curiosità per la musica di cui è banditore; la sua disinvoltura nel rispondere prometterebbe bene per il successo finale.


Corriere della Sera, pag 6, 27 febbraio 1959:

(Un finalista rinuncia, l’altro vince i cinque milioni. Il signor Maccarrone (operette) ha preferito lasciare, mentre il signor Cage (funghi) ha superato brillantemente la prova)

Lei ha la testa sulle spalle ha detto tutto soddisfatto Bongiorno all’esperto di operette, e per coerenza è stato costretto ad affermare il contrario quando con un imperturbabile sorriso, l’altro finalista, il signor Cage, ha dichiarato di voler raddoppiare. Gli argomenti portati in campo da Bongiorno (metà in inglese, metà in italiano), non l’hanno smosso di un pollice; ma alla fine è risultato che ad avere la testa ben piantata era proprio il signor Cage. Sebbene la micologia sia scienza quasi totalmente ermetica, oltre un certo livello, per i non esperti, non si può negare che la prova finale del concorrente americano abbia avuto elementi di curiosità e di sospensione. Anche chi non sarebbe stato assolutamente in grado di completare la chiave analitica delle Poliporporacee (prima domanda) o avere una sia pur vaga idea delle dimensioni e del colore delle spore di un fungo mostrato in diapositiva (seconda domanda), anche chi ignora del tutto in materia di agarici a spore bianche (terza domanda) non faceva fatica ieri sera ad accorgersi che i quesiti presentati al signor Cage erano alquanto spinosi.

Ma, e qui è l’ammirabile, il signor Cage non ha chiesto mai un attimo di pausa, di meditazione, prima di rispondere esattamente. Sudava per tutto il viso, ma le sue repliche alle domande di Bongiorno erano fredde, tranquillissime, pronte. Quando gli è stato chiesto di elencare i ventiquattro generi di agarici a spore bianche, non ha battuto ciglio, ha abbassato appena la voce ed ha avvertito che avrebbe detto i nomi in ordine alfabetico. Se la micologia non s’è rivelata un argomento proprio spettacolare, spettacolare è stata tuttavia la prova del signor Cage, accolto da fitti applausi all’uscita vittoriosa dalla cabina. Il concorrente aveva ripreso il sorriso generoso dimesso nell’entrare in nella gabbia di vetro (unico segno esteriore della solennità del momento) e s’inchinava più volte con uno scatto del busto. Tempo di improvvisare un concertino non ce n’è stato.


Corriere della Sera, pag 9, 27 febbraio 1959:

Ha tenuto banco così il compositore americano John Cage con una brillante esibizione che l’ha condotto alla conquista del tesoro. Le domande degli esperti sulla micologia, maligne come al solito e al solito insidiose come un terreno minato (l’ultima ne comprendeva praticamente ventiquattro) lo hanno emozionato ma non turbato. Con una voce tranquilla, soltanto un poco appannata dalla tensione, John Cage ha infilato le risposte senza una incertezza o una battuta d’arresto.

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Estratti dal Radiocorriere-Tv

John Cage a Lascia o raddoppia? (Radiocorriere-Tv n°6, febbraio 1959)

Didascalia: John Cage durante la sua seconda apparizione a Lascia o raddoppia?, il 5 febbraio (dal Radiocorriere-Tv n°6, 8-14 febbraio 1959)

dal Radiocorriere-Tv n°6, 8-14 febbraio 1959, pag. 40:

Mister John Cage di Stony Point, New York, è quel che si dice un vero tipo all'americana. Anni fa la polizia nuovayorkese dovette intervenire a disperdere un'orda di studenti allegramente impazziti che percorrevano le contralissime vie della metropoli ripetendo i clamori che caratterizzarono, un tempo, i pionieri del jazz. In testa a quei fans c'era un tale, dinoccolato e irrefrenabile, già ben noto, per certe sue gustose mattate, negli ambienti della gioventù americana. Era, appunto, il nostro John. Che ora, sulle ali della musica elettronica, della quale è cultore, è giunto in Italia; ed eccolo a Lascia o raddoppia per sfoggiare un suo insospettabile hobby: la micologia. Non gli resta, date le sue competenze, che inventare funghi elettronici.


dal Radiocorriere-Tv n°8, 22-28 febbraio 1959, pag. 19:

(trafiletto intitolato Funghi e astronavi)

Si dice, per il solito gusto dell'esagerazione che ci distingue, che Vittorio Gassman, tanto bravo, si farebbe applaudire anche se recitasse l'orario ferroviario. Ed ecco sbucar fuori il signor Antonio Contigini, insegnate elementare di Fermignano in quel di Pesaro, a dimostrarci che, pur senza essere Gassman, si può divertire il colto e l'inclita parlando, semplicemente parlando, di strade ferrate e carrozzabili. Potenza e suggestione di Lascia o raddoppia!

John Cage a Lascia o raddoppia? (Radiocorriere-Tv n°8, febbraio 1959)

Didascalia: John Cage in cabina pronto a rispondere (dal Radiocorriere-Tv n°8, 22-28 febbraio 1959)

Ma fino a quando, poi, continueremo a chiamare fantascienza la fantascienza? Con i passi compiuti in questi ultimi anni verso gli spazi siderali, che ci sta più a fare quel fanta davanti alla scienza? Si veda a giustificazione del nostro interrogativo, l'espressione dello studente universitario Giuseppe Vespignani, concorrente a Lascia o raddoppia in fantascienza appunto. Come dire: non è materia da scherzarci su! A destra: dalle dolci melodie operettistiche del signor Maccarrone all'agghiacciante linguaggio della musica concreta di cui è qualificato esponente John Cage. Quest'ultimo, però, a Lascia o raddoppia si è presentato per uno dei più tranquilli, tradizionali e borghesi hobbies che mai abbiano appassionato l'uomo: la micologia. Nelle umide mattine d'autunno il signor John si avventura nei boschi alla ricerca di funghi e, ascoltando le voci della foresta, si ispira per le sue straordinarie composizioni musicali. Ecco un modo, assolutamente fuori dal comune, per unire l'utile (la musica concreta), al dilettevole (uno stufatino con contorno di porcini).


dal Radiocorriere-Tv n°9, 1-7 marzo 1959, pag. 40:

John Cage a Lascia o raddoppia? (Radiocorriere-Tv n°9, marzo 1959)

Didascalia: John Cage durante una sua performance (dal Radiocorriere-Tv n°9, 1-7 marzo 1959)

Anche per mister John Cage, fine della trasmissione. Giunto all'ultimo traguardo accompagnato dal profumo infido dei funghi velenosi e dall'odore stimolante dei funghi mangerecci, il simpatico americano si è ritirato, soddisfattissimo, nel silenzio dei suoi studi (ammesso che per un cultore di musica concreta sia possibile parlare di silenzio). A proposito di questo genere musicale, il suono dei gettoni d'oro è musica concreta per eccellenza.

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Dialogo tra John Cage e Mike Bongiorno dalla puntata finale di Lascia o raddoppia?
(Milano, Giovedì, 26 febbraio 1959)

Trascrizione botta e risposta Cage-Bongiorno (Gong, ottobre 1975)

Didascalia: La trascrizione del botta e risposta tra John Cage e Mike Bongiorno sulla rivista Gong, ottobre 1975

Ecco la trascrizione del misterioso nastro audio contenente la domanda finale da oltre 5 milioni apparsa la prima volta nel numero dell'Ottobre 1975 della rivista musicale italiana Gong. Secondo Carlo Bertocci, l'autore di questo articolo (il cui titolo sarcasticamente recitava Il profeta ed il burattinaio, riferendosi rispettivamente a John Cage e al presentatore, Mike Bongiorno), il nastro gli fu consegnato due anni prima dall'amico Mario Leone.

Questo stesso testo fu inserito successivamente in una raccolta di saggi su Cage intitolata John Cage. Dopo di me il silenzio (?) (pag. 51, Emme Edizioni, Dicembre 1978) e ancor più tardi nella monografia di Sonora dedicata a John Cage (pag. 94, Materiali Sonori, 1993) celebrandolo dopo la sua scomparsa nel 1992. La trascrizione è stata recentemente pubblicata anche in John Cage (pag. 198, Edizioni Mudima, 2009), un'altra collezione di saggi su Cage.



Valletta: Il Signor John Cage
Mike Bongiorno: Buonasera sig. Cage, sta bene?
John Cage: Va bene.
MB: Dunque, io stavo spiegando ai nostri ascoltatori che questo personaggio che si è ritirato adesso ha la testa sul collo perché si è ritirato, perché tutti giocano sempre i cinque milioni; allora volevo sapere se anche lei ha la testa sul collo, cioé se ha deciso di ritirarsi o se si vuol giocare questi cinque milioni.
JC: Raddoppio.
MB: Lei raddoppia.
JC: Sì.
MB: Ah va be'. Dopo tutto questo discorso che ho fatto per convincerlo! (ride)
[APPLAUSI DEL PUBBLICO]


MB: Ah va be', lei raddoppia; senta, ma lei realizza che se perde adesso resta con ben poco, prende il premio di consolazione, la 1400, che vale un milione e 400.000.
JC: Va bene.
MB: Va bene? Le basta un milione e 400.000?
JC: Sì, è molto.
MB: È molto? Sono 2000 dollari, two thousand dollars.
JC: Molto, molto buono.
MB: Molto buono two thousand dollars, le bastano 2000 dollari.
JC: Sì in America c'è a talent check, Guggenheim talent check.
MB: C'è una borsa di studio in America, la Guggenheim...
JC: Two thousand dollars.
MB: ... che è di duemila dollari; la borsa di studio della Guggenheim.
JC: Molto, molto bene.
MB: Ma è molto difficile avere quella borsa di studio. Ecco invece che se lei perde vince lo stesso la stessa cifra, e se vince invece? 5 milioni sono ottomila dollari.
JC: Migliore.
MB: È meglio ancora! Beh lo so.
MB: Va bene, però se perde sono 2, ma se lascia sono 2 e mezzo.
JC: Sì, ma è differente entro 8 e 2.
MB: Come è differente tra 8 e 2?
JC: Two thousand...
MB: … ho capito, è meglio averne 8, è molto meglio averne 8 che 2. Va bene quindi lei vuol provare. Adesso con questo fatto dei numeri qui ci stiamo perdendo nella cabale e nei numeri del lotto, va bene. Allora sig. Cage lei si sente di entrare in cabina e raddoppiare; va bene? Allora lei non deve scegliere nessuna busta, si accomodi lì e vediamo come va a finire, no? Non se la prenda se poi per caso cade eh! Io gliel'ho detto di ritirarsi.
[RUMORE DI PASSI E DI ENTRATA NELLA CABINA]


MB: Allora sig. Cage anche questa volta noi abbiamo le domande tradotte in inglese, io le manderò una busta con la traduzione così lei se la potrà leggere lì dentro, eh! Be', immagino che questa sera lei sarà molto più emozionato delle serate precedenti [RUMORE DI BUSTA STRAPPATA]. Vedo che è tutto sudato, ha la faccia tutta sudata, si asciughi sig. Cage. Allora le faremo vedere la diapositiva n°1 – diapositiva n°1 – eccola sullo schermo. Noi le mostreremo in diapositiva sig. Cage, la chiave analitica delle po-li-po-ra-cee, fotografata dal volume dell'Atkinson; in questa chiave sono stato tolti i nomi di 4 generi, rispettivamente alle letterea, b, c e d. Completi con i nomi mancnti questa chiave analitica. Questa è proprio da 5 milioni, bisogna rileggersela due volte per capire di cosa si tratta; completi con I nomi mancati questa chiave analitica. Allora novanta secondi, ninety seconds; ricevuta?
[INIZIA IL TOC TOC TOC TOC]
JC: For a, fistulina.
JC: For b, poliporu.
MB: Per b, poliporu, esatto.
JC: For c, poletus.
MB: Per c, poletus.
JC: For d, bollitinus.
MB: Bollitinus, bravissimo; sig. Cage continuiamo a sfidare allora. Passiamo alla seconda domanda. Volete portare al sig. Cage la traduzione di quest'altra domanda? Era difficile? Was it difficult?
JC: A little.
MB: A little, un pochettino, va bene. Diapositiva n°2, attenzione le mostriamo questa volta la fotografia di un fungo il quale nella realtà e nelle fotografia ha il gambo nero. Lei ci deve dire: il nome scientifico, il colore delle spore, la forma delle spore, la lunghezza in micron delle spore, la marghezza in micron delle spore. Si concentri bene sig. Cage.
JC: The name of the mushroom is Bacillus, Bacillus Acrotomentosis.
MB: Bacillus Acrotomentosis, è il nome scientifico, esatto. Il colore delle spore?
JC: Ah, yellow.
MB: Il colore delle spore è giallo, è esatto; il colore, la forma delle spore adesso?
JC: Oval.
MB: Ovale, esatto; la lunghezza in micron delle spore?
JC: Four to six micron.
MB: Da quattro a sei micron, è esatto; la larghezza in micron di queste spore.
JC: Three to four.
MB: Da tre a quattro, bravissimo John.
[APPLAUSI]


MB: Terza domanda, terza e ultima domanda; ahi, ahi sig. Cage, se lei ha sudato fino adesso, suderà ancora di più quando sente la terza e ultima domanda per i suoi 5 milioni. Sig. Cage attenzione; ci dica il nome dei 24 generi di agarici e spore bianche enumerati nell'Atkinson; il nome dei 24 generi di agarici e spore bianche enumerati nell'Atkinson.
JC: I can enumerate them alphabetic list.
MB: Come dice?
JC: I can enumerate them alphabetic list.
MB: Il sig. John Cage ci dice che è in grado di dirci, di darci la lista completa in ordine alfabetico.
JC: Ok, alfabetico.
[Inizia il TOC TOC TOC, Bongiorno segue numerando l'elencazione di Cage]
MB: Uno avanti, Amanita bene, Amanitassis, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove...
Bravissimo, promosso.
[MUSICA E APPLAUSI]


MB: Bravissimo, bravo bravo bravo bravo. Bravo bravissimo, bravo Cage. Beh insomma, il sig. Cage ci ha dimostrato indubbiamente che se intendeva di funghi, perché con le domande che gli abbiamo fatto questa sera c'era di che sudare. Quindi non è stato solo un personaggio che è venuto su questo palcoscenico per fare delle esibizioni più o meno strambe di musica strambissima, quindi è veramente un personaggio preparato. Io lo sapevo perchè mi ricordo che il sig. Cage ci aveva detto che abitava nei boschetti nelle vicinanze di New York e che tutti i giorni andava a fare passeggiate a raccogliere funghi, ed ecco dove ha imparato la sua materia.
JC: Un ringraziamento a ....funghi, e ringraziamento alla Rai e a tutti genti d'Italia.
MB: A tutta la gente di Italia!
[APPLAUSI]
MB: Bravo sig. Cage arrivederci e buon viaggio, torna in America o resta qui?
JC: ...mia musica resta.
MB: Ah, lei va via e la sua musica resta qui, ma era meglio che la sua musica andasse via e lei restasse qui.
[RISATE E APPLAUSI]
MB: Arrivederci sig. Cage, arrivederci e buona fortuna a tutti con Lascia o Raddoppia!


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